La parola Qualità indica, in generale, una misura delle caratteristiche o delle proprietà di una entità (una persona, un’idea, un oggetto) in confronto a quanto ci si attende da tale entità, per un determinato utilizzo, in un dato momento e luogo. La qualità di un prodotto, in termini aziendali, è dunque la sua capacità di soddisfare aspettative, bisogni e richieste del cliente. La gestione della qualità è rappresentata da tutte le attività realizzate dal personale all'interno di una realtà produttiva, al fine di attuare tutte quelle iniziative che consentono di definire, controllare e migliorare gli standard qualitativi richiesti dalla direzione aziendale.
Nel tempo, si è gradualmente passati da un approccio iniziale, basato sull'ispezione e sul controllo finale del prodotto, ad un approccio gestionale integrato in cui il coinvolgimento di tutto il personale, la pianificazione e la documentazione dell'attività diventano un sistema unico finalizzato all’ottenimento della qualità.
In breve, l’evoluzione del concetto di qualità in azienda ha progressivamente portato l’attenzione a spostarsi dal particolare al generale:
1900-1930 = il prodotto doveva funzionare (controllo qualità tramite collaudo finale);
1930-1500 = i processi della produzione del prodotto dovevano funzionare (controllo qualità tramite ispezione della produzione);
1950-1970 = i processi della produzione dovevano seguire una programmazione (controllo qualità tramite progettazione);
1970-1990 = la programmazione doveva effettuare un’integrazione con le altre aree operative aziendali (controllo qualità tramite gestione aziendale);
1990 – oggi = la gestione aziendale deve produrre un miglioramento continuo, insieme alla gestione della qualità di fornitori e clienti (controllo qualità tramite gestione totale della qualità).